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Channel: Elvis Lucchese – La Terra del Rugby – Veneto blog
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Nuova sede, terza franchigia, Accademie: l’azienda-Fir pensa in grande

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Qualsiasi cosa si potrà dire di Alfredo Gavazzi ma non che al presidente della Fir manchino sicurezza di sè e coraggio nelle scelte. La sua gestione del rugby italiano è stata finora caratterizzata da azioni decise e anche clamorose (vedi la vicenda dei premi agli azzurri), spesso nel segno della discontinuità rispetto al lungo regno di Giancarlo Dondi che nel 2012 affidò al bresciano le chiavi della macchina federale.

E quello che i presidenti dei club veneti che si sono trovati di fronte lo scorso venerdì è stato ancora un Gavazzi determinato e orgoglioso nell’esporre i suoi progetti per il rugby italiano.

Vista la posizione del Comitato Regionale di Marzio Innocenti, sulla visita “pastorale” di Tencarola si era concentrata una certa aspettativa.

In chiave strettamente veneta Gavazzi da una parte ha lodato l’iniziativa dei Dogi, dall’altra ha confermato la volontà di mutilare la giurisdizione del CRV attraverso la nascita di una delegazione della Valle dell’Adige.

Ma a colpire la platea sono stati soprattutto i progetti ambiziosi per una Fir che, ha sottolineato Gavazzi più volte, «deve diventare un’azienda» e come tale gestita. Ecco dunque la tanto discussa operazione della nuova sede, in un edificio prestigioso nel cuore di Roma.

Secondo il presidente, l’acquisizione non avrà impatto sul bilancio: si tratta di un finanziamento di 25 milioni di euro in 25 anni, ma con un contributo del Coni per il 55% e per il resto coperto dai proventi di una nascente struttura commerciale (in pratica la Fir lavorerebbe come agenzia di viaggio al servizio dei tifosi azzurri).

Mentre la ristrutturazione secondo principi “aziendali” produrrebbe risparmi e quindi nuove risorse a disposizione, sul piano sportivo il sistema Accademie/Centri Federali continuerà ad espandersi. L’obiettivo finale – già dichiarato – è di 32 centri di formazione, 10 accademie under 18, 2 accademie under 19 e una accademia under 20.

Sulla Nazionale, Gavazzi parla di meritocrazia considerando un successo personale il nuovo criterio sui premi (e non ha avuto parole gentili per Sergio Parisse, confermando quanto siano distanti in questo momento squadra e presidente).

Sulla partecipazione al Pro12 – che in Italia sembra ormai un male necessario – la posizione della Fir è quella di provare ad ottenere la terza franchigia con sede a Roma prima della scadenza della licenza, nel 2020. Ipotesi che depotenzierebbe ulteriormente il campionato di Eccellenza.

Se l’Italia si appresta a diventare socio effettivo del torneo celtico, nel 2017, resta il problema dei diritti televisivi che invece per la Nazionale rimangono in mano a DMax per i prossimi 4 anni (a 250mila euro a stagione).

Il dibattito è stato animato, in particolare sui temi del bilancio e delle risorse da destinare alla base. Poi tutti a cena. Per le elezioni, nelle quali Gavazzi chiederà fiducia per un secondo mandato, manca ancora un anno.

 

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Twitter: @elvislucchese


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