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Benetton, la sorpresa Zanusso (ovvero i pregi del mercato a km zero)

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Fra i ben 23 giocatori reclutati quest’estate, Matteo Zanusso era probabilmente quello con il curriculum vitae più scarno. Ventun anni, un metro e 79 per 119 chili, il pilone giungeva al Benetton Treviso con un’esperienza di sole due stagioni nella prima squadra del San Donà, un paio di campionati di medio cabotaggio in Eccellenza in cui aveva collezionato rispettivamente 8 e 11 presenze da titolare.

L’ingaggio di Zanusso sembrava più che altro una scommessa, nel mezzo di un mercato biancoverde comunque un po’ raffazzonato per il ritardo accumulato nella vicenda del rinnovo della licenza di Pro12.

Ma oggi, trascorso più di un terzo della stagione 2014/2015, si può parlare davvero di scommessa vinta, perché il meno accreditato di tutti i neo-acquisti (l’ultimo della rosa anche nell’ordine alfabetico…) si sta rivelando invece come la più gradita sorpresa dell’anno.

Cinque partite da titolare – e tutte le ultime tre – in Guinness Pro12, due in Champions Cup, già 537 minuti per la causa Benetton, servita spendendo tutte le energie a disposizione: così in soli tre mesi Zanusso è diventato uno dei preferiti anche fra gli spietati “loggionisti” (molti gli ex giocatori) che siedono in tribuna laterale a Monigo.

Erede della grande scuola di prime linee Razza Piave, come pilone sinistro ha raccolto il testimone proprio da un altro sandonatese come Alberto De Marchi, mentre nelle giovanili biancoverdi aveva giocato qualche anno fa anche il fratello maggiore Luca. Ruolo? Pilone, ovvio. I due numeri 1 biancoverdi di ieri e di oggi hanno in comune, oltre che la provenienza e l’amicizia, anche un’altra cosa: se la famiglia De Marchi è attiva nella ristorazione con il popolare Ca’ Landello di Noventa, i Zanusso, genitori e figli, gestiscono lo storico Bar Borsa di piazza Indipendenza.

«Dall’Eccellenza al Pro12 il salto è notevole, Matteo si sta adeguando al ritmo diverso che c’è a livello internazionale», spiega Giovanni “Ciccio” Grespan, l’ex-pilone dirigente del Benetton che lo ha “raccomandato” al club, «sta lavorando con la giusta mentalità e sta prendendo consapevolezza di cosa può fare. Un ragazzo di grande potenzialità in prospettiva, non dimentichiamo che è giovanissimo, soprattutto trattandosi di un giocatore di prima linea».

I margini di crescita sono certamente ampi. Intanto Zanusso ha dimostrato di essere capace di fare bene ciò che è essenziale nel ruolo: in spinta si fa valere, placca se c’è da placcare, quando porta il pallone – non spesso – lo protegge e conserva il possesso. Niente male per un ventunenne (anche se, come molti piloni di razza, all’apparenza il sandonatese sembra più vecchio…)

A conti fatti, la sorpresa Zanusso depone a favore del mercato a chilometro zero rispetto alla pesca degli stranieri, i cui esiti a Treviso si sono confermati altalenanti. Dei molti ingaggiati dal Benetton quest’anno solamente uno, cioè Jayden Hayward, si presenta come giocatore di categoria superiore.

Per il resto la pesca ha fornito un prezioso tuttofare del pack come Tomas Vallejos Cinalli (lo zio Fernando giocò da dilettante a Casale sul Sile, ora è un affermato architetto), degli interpreti all’altezza del livello del Pro12 come Christie, Carlisle e Harden, ma anche giocatori che tutt’oggi restano oggetti misteriosi ancora da scoprire, leggi Anae, Manu, Seniloli. Quanto a Luamanu e Auva’a, se il loro compito era di guadagnare metri con peso e muscoli, di fatto il confronto con i numeri 8 delle passate stagioni – Barbieri, Vosawai, ma anche Chris Loamanu quando utilizzato in quella posizione – risulta ancora sfavorevole ai due isolani attuali.

Il mercato “locale” si sta invece rivelando complessivamente positivo. Detto dell’inserimento di Zanusso, stanno rispondendo alle aspettative anche gli altri atleti precettati dall’Eccellenza. Alberto Lucchese e Marco Barbini, ad esempio, sono stati protagonisti di prestazioni decisamente brillanti nelle due ultime uscite di Treviso, contro Leinster e Cardiff. Enrico Bacchin conferma lo stile “battaglia del Piave” dimostrandosi un gran placcatore. Una scuola, quella di San Donà, molto apprezzata a Treviso, che ha già testato come possibile permit anche Filippo Filippetto. Ruolo? Pilone…

(Nella foto in alto, Marco Sartori/benettonrugby.it, Zanusso in azione contro il Connacht. In basso, un’immagine scherzosa tratta dal backstage del calendario del San Donà 2013/2014, per gentile concessione dell’ufficio stampa del club piavense).

 

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Twitter: @elvislucchese

 

 


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