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Channel: Elvis Lucchese – La Terra del Rugby – Veneto blog
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Il primo bilancio di Crowley. «Grandi miglioramenti, c’è uno spirito nuovo»

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Il nuovo anno comincia con il Benetton penultimo in Guinness Pro12, 2 successi e 9 sconfitte, due punti più in alto delle Zebre (che però hanno due partite da recuperare): certo un po’ meglio dello 0-10 con cui si era concluso il 2015 ma praticamente sullo stesso livello del 1-1-9 della prima parte della stagione precedente.

Risultati a confronto, sostanzialmente poco è cambiato nel rendimento dei biancoverdi nonostante le premesse più rassicuranti del 2016/2017, leggi adeguati tempi di programmazione, tecnico straniero di pedigree, maggiore sintonia con Fir e Nazionale.

Kieran Crowley BenettonL’ultima uscita dell’anno, contro un Glasgow tutt’altro che irresistibile, ha confermato le difficoltà nella difesa al largo (cinque mete prese, Treviso subisce di media 32,4 punti a partita) così come nell’attacco da strutture organizzate.

Delle tre mete agli scozzesi degli ex Simone Favaro e D’Arcy Rae, due sono arrivate da possesso avversario, come già contro le Zebre: segno questo, però, di un grande voglia e reattività dei biancoverdi.

Segnali positivi dalla mischia chiusa, con una prima a linea “a chilometro zero” De Marchi-Giazzon-Zanusso, e da un Barbini vivace come numero 8 prima di essere fermato da una ginocchiata in testa, mentre sono mancati i punti al piede clamorosamente mancati da Tommaso Allan prima e da Ian McKinley poi. Il numero 10 azzurro, tuttavia, conserva una media in Pro12 di tutto rispetto (29 su 35 dalla piazzola).

A sei mesi dall’insediamento, è tempo di chiedere a Kieran Crowley di tracciare un primo bilancio dell’esperienza Benetton.

Tdr. La scorsa estate disse in un’intervista che, prima ancora dei risultati, sarebbe stata importante la crescita dei giocatori, degli allenatori, dare un’identità all’ambiente. C’è stata effettivamente questa crescita?

KC. «Dall’inizio del nostro lavoro ho visto massive improvements, enormi miglioramenti. Soprattutto è cambiato totalmente l’approccio della squadra. Contro Glasgow eravamo sotto 5-21 e a quel punto si poteva mollare. E invece abbiamo trovato il pareggio sul 28-28. Siamo una squadra che lotta. Certo ci sono state alcune sconfitte di ampio margine come contro Munster e Connacht (46-3 e 47-8, ndr) ma stiamo dimostrando che siamo in grado, soprattutto a Monigo, di giocare alla pari con gli avversari per tutti gli ottanta minuti».

Luca Sperandio Benetton Treviso

Luca Sperandio, la sorpresa della stagione biancoverde (foto Benetton Rugby)

Tdr. L’obiettivo, oggi?

KC. «Sempre lo stesso: vincere la prossima partita».

Tdr. Ma vincere rimarrà sempre difficile subendo, come contro Glasgow, cinque mete.

KC. «Detto dei grandi miglioramenti, moltissimo lavoro rimane ancora da fare. Sono deluso dalla meta subita negli ultimi minuti, ma non dimentichiamo il valore di Glasgow. Abbiamo subito quattro long range tries. Dobbiamo crescere ancora».

Tdr. Qual è la prima cosa, ad esempio, sulla quale lavorerete nel 2017, per crescere ancora?

KC. «Sulla ball security. Adesso c’è una buona predisposizione all’offload, alla continuità di gioco. Ma dobbiamo lavorare sulle scelte: quando cioè sia opportuno eseguire l’offload, e quando tenere il pallone. Ancora troppo spesso regaliamo palloni agli avversari, e nel rugby di oggi le situazioni di gioco rotto diventano molto pericolose».

Tdr. Ci spieghi secondo quali criteri ruota i giocatori. Ci sono degli accordi con lo staff della Nazionale per l’utilizzo degli azzurri? E ci si domandava perché dopo un paio di buone prestazioni, venerdì ha lasciato in tribuna Tito Tebaldi.

KC. «Le scelte sono mie, con lo staff azzurro c’è un positivo dialogo ma nessuna imposizione. La stagione è lunga e impegnativa, la rosa va gestita guardando a lungo termine. Il ruolo di mediano di mischia è l’unico che ora ci offre tre opzioni, tutte di livello molto vicino. Durante il Sei Nazioni perderemo due mediani, Tebaldi finora era stato coinvolto in tutte le partite meno due e ha riposato in questa ottica. Stesso criterio per gli altri ruoli. Le scelte riguardano sempre una gestione più ampia, al di là della singola gara».

 

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Twitter: @elvislucchese


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