Un’ideale discesa lungo il Sile riserverebbe belle sorprese agli appassionati di rugby e della buona tavola (via, le due cose non vanno sempre a braccetto?). Ecco allora tre locali dallo spirito “ovale” affacciati direttamente sul fiume.
Partenza da Silea, dove si trova l’osteria da Nea, locale storico della movida estiva dei trevigiani con i suoi martedì di concerti dal vivo.
Sorta agli inizi del Novecento come punto di ristoro per i battellieri che trasportavano merci sul Sile, Nea ha mantenuto nel tempo la tradizione per la fritture di pesce e un carattere semplice, genuinamente casual.
Punto di forza la bella frasca sul fiume, dove gli appassionati si ritrovano anche per vedere il Sei Nazioni, mentre l’osteria offre anche un campo per il singolare gioco delle spàcciare, un incrocio fra il bowling e le bocce che ancora qualcuno pratico nella provincia trevigiana.
Dal 1956 dietro il bancone c’è la famiglia Caldato, tre generazioni giunte da Anselmo detto appunto Nea (secco, smilzo, in dialetto) fino, oggi, ai fratelli Walter e Samanta. Il rugby si respira per la frequentazione di molti atleti e tifosi fra Benetton Treviso e club del circondario, ma anche per la passione dello stesso Walter, che pure arriva dal basket. E l’osteria è anche nel pool dei piccoli sponsor della Tarvisium.
Scendendo il fiume la tappa seguente, non lontano, è l’Imbarcadero di Cendon. Un pub-birreria dei più classici, che si distingue però per la vista verso uno dei tratti più piacevoli del Sile che si può godere dal plateatico esterno (sopra l’imbarcadero, appunto).
Dentro lo spirito rugbistico si riconosce immediatamente dalle molte magliette appese alle pareti, collezionate in trasferte in mezzo mondo.
Da un gioco che scoprirono a Cardiff, i gestori importarono quella pazza idea che si chiama “Trasforma sul Sile”, ormai un appuntamento consueto: si allestisce una porta ad H dalla sponda opposta del fiume, mentre dalla riva dell’Imbarcadero i concorrenti si cimentano nei calci piazzati. All’interno le televisioni sono sempre sintonizzate sul rugby.
Continuando la discesa fermate la barca all’altezza del campanile della chiesa di San Nicolò. Naturalmente si arriva anche via terra, siamo in centro a Casale sul Sile…
Così magari potete incrociare Fabio Ongaro, ex tallonatore di Benetton, Saracens, Aironi e per 81 volte della Nazionale, oggi nello staff tecnico del Benetton. “Yuri” iniziò nel Casale ed è ora tornato a casa per lanciarsi in una nuova avventura imprenditoriale, sempre insieme al fedelissimo Totò Perugini.
UnoDue (parte del brand UnoDueFood) si chiama infatti il ristorante aperto da Ongaro alle spalle della chiesa, lungo il Sile. Cicchetti e osteria al piano terra e sotto gli ombrelloni, servizio tradizionale al primo piano.
Un locale sia da bagolo che per una serata più formale, quindi. Il comune denominatore è l’ottima cucina di pesce, tutto rigorosamente di provenienza regionale.
Con una abile mossa di… mercato, Ongaro ha ingaggiato per i suoi fornelli gli eredi della tradizione di un ristorante che ha fatto storia, il Notturno di Lio Piccolo. Tutto parte da una profonda conoscenza dei prodotti della laguna e del mare. Simpatica atmosfera con gente di rugby di tutte le generazioni e categorie. Gran posto.
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