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Channel: Elvis Lucchese – La Terra del Rugby – Veneto blog
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London Calling -1. Tutti i “veneti” che vanno ai Mondiali

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Al di là della Nazionale azzurra, sono molti i legami fra il Veneto (l’Italia, più in generale) e i protagonisti del Mondiale che scatta domani. A cominciare dagli staff tecnici di due superpotenze come Nuova Zelanda e Australia.

Nella cabina di regia degli All Blacks, agli ordini del capoallenatore Steve Hansen, figurano due vecchie conoscenze del rugby veneto come Wayne Smith e Ian Foster.

Come noto, Smith ha conservato una stretta relazione con Casale sul Sile, capitale degli expatriates neozelandesi. Giocò e allenò anche il Benetton Treviso, ma è nella cittadina dei Caimani che lui e la moglie sono stati adottati al loro arrivo in Italia.

Parla italiano (ancor meglio il dialetto trevisano) e torna spesso in zona per vedere amici e compagni dei suoi anni all’Eurobags dal 1986 all’88, fra i quali Dino Menegazzi ora team manager a Mogliano. Proprio grazie a questo legame affettivo il club biancoblù ha potuto avvalersi lo scorso ottobre del tecnico campione del mondo nel 2011.

L’altro assistente di Hansen Ian Foster giocò invece nel Titanus Thiene quando ad allenare la squadra vicentina c’era Pietro Monfeli.

Saltando ai Wallabies, non si può dimenticare che Michael Cheika – uno dei tecnici più quotati del momento dopo il lavoro svolto con i Waratahscominciò la sua esperienza in panchina nel Petrarca Padova targato Simac, nel 1999.

Giocatori visti dalle nostre parti: l’argentino Juan Pablo Orlandi, pilone a Rovigo ora a Newcastle, lo statunitense Louis Stanfill, terza linea che non impressionò a Mogliano ora ai Seattle Saracens dopo un passaggio a Vicenza, il fijiano Henry Seniloli croce e delizia del Benetton l’anno scorso (salvò la stagione biancoverde con l’incredibile intercetto su Leonard nel derby, nell’ultimo match stagionale si coprì di ridicolo con l’epic fail della meta non schiacciata).

E poi la singolare vicenda degli ex del Valpolicella (serie A) nell’Uruguay vittima predestinata nel girone di Inghilterra, Australia, Fiji e Galles. Jeronimo Etcheverry e Paco Roman sono stati per tre stagioni fra i punti di forza dei trequarti giallorossi, Gaston Mieres ha disputato con il club di San Pietro in Cariano la scorsa stagione. L’altro uruguagio Felipe Berchesi è stato invece apprezzato a Badia Polesine nel 2013-14.

Atteso presto a Treviso, invece, il samoano Teofilo Paulo, prelevato quest’estate dai Cardiff Blues.

Lo storico feeling di Rovigo per il Sud Africa conduce invece ad una stella degli Springboks, Schalk Burger. Il babbo, Schalk Burger senior, giocò con maglia della Sanson nel 1981-1982. Ora, la stella degli Springboks è nato in aprile 1983. Se il sudafricano avesse deciso di fermarsi per l’estate in Italia, potrebbe essere che il terza linea sia stato concepito a Rovigo… Fra padre e figlio, comunque, una notevole somiglianza fisica.

Qualche curiosità, allargando lo spettro al rugby nazionale. Numerosi, naturalmente, i giocatori di origine italiana riconoscibili dal cognome (c’è pure un Benoit Piffero, tallonatore del Canada). Fra questi figli dell’emigrazione il caso più emblematico è quello dell’All Black Luke Romano. La famiglia, originaria di Massalubrense, si insediò a Nelson agli inizi del Novecento “inventando” la produzione di pomodori e di pummarole in Nuova Zelanda. Luke fu anche contattato dalla Fir per una eventuale naturalizzazione, ma il ragazzo (che porta il 54 di scarpe) disse che voleva provare a diventare qualcuno nel suo paese. Una grande stagione nei Crusaders gli ha permesso di guadagnarsi il biglietto per l’Inghilterra.

Ex del nostro campionato l’allenatore della Romania, il gallese Lynn Howells, che si ricorda sulla panchina della Leonessa Brescia, e una delle stelle di Samoa, Alesana Tuilagi.

“Ciro” Sgorlon andò a scovare lui e il fratello Henry agli antipodi per far loro indossare la maglia dell’Overmach Parma nel 2003. Alesana era semplicemente inarrestabile nel Super10 nostrano. Segnò mete a ripetizione, poi si rivelarono alcuni problemi… disciplinari e i due Tuilagi ottennero di andare a Leicester, dove si sarebbero insediati anche gli altri fratelli.

Manu, il più giovane avrebbe dovuto giocare la World Cup con la maglia dell’Inghilterra, ma è stato tagliato dopo aver assalito un tassista.

Complimenti infine al Cus Siena, che si ritrova in tutto il materiale promozionale della World Cup grazie alla pubblicità di una nota marca di automobili.

“La terra del rugby” è su Facebook: https://www.facebook.com/terradelrugby

Twitter: @elvislucchese


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